Congedo di maternità obbligatorio dopo il parto, aumento del congedo papà e importo più alto per il bonus nido. Ecco le novità del pacchetto famiglia
Un emendamento approvato in Commissione Bilancio della Camera, denominato “pacchetto famiglia”, cambia alcune regole dal 2019 per tutelare il sostegno della genitorialità fra cui il congedo obbligatorio, il congedo papà e il bonus asilo nido.
La norma ha l’obiettivo di promuovere una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia. Il governo giallo-verde intende raggiungere tale finalità mediante:
- l’introduzione della facoltà da parte della lavoratrice di poter restare sul posto di lavoro fino al nono mese;
- l’aumento di un giorno del congedo obbligatorio per i papà;
- l’incremento dell’importo per il bonus nido, nonché la proroga della misura stessa fino al 2021.
In attesa di vedere la versione definitiva del testo della Legge di Bilancio 2019, entriamo nel dettaglio delle novità appenato approvate alla Camera.
Congedo di maternità obbligatorio: le novità
Grazie al pacchetto famiglia sarà possibile per le lavoratrici che stanno per avere un figlio, scegliere di rimanere a lavorare fino al nono mese. In tal caso, chiaramente, la facoltà di prestare l’attività lavorativa è subordinata al parere del medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente. La finalità è quella di prevenire e tutelare la salute del nascituro.
Il nuovo sistema si pone in alternativa all’attuale disciplina, che prevede l’obbligo per le lavoratrici di astenersi dal lavoro uno o due mesi prima della nascita del bambino. La vigente normativa, infatti, permette ad esempio di:
- astenersi dal lavoro 1 mese prima del parto e di godere del congedo obbligatorio per i 4 mesi successivi,
- oppure di fruire di 2 mesi prima e 3 dopo, ma mai zero mesi prima del parto.
Quindi, se la futura madre decidesse di lavorare fino al nono mese, si porterebbe in dote tutto il periodo di maternità obbligatoria post partum.
Congedo papà: aumentano i giorni
Altra novità per il sostegno alla genitorialità è l’estensione di un giorno del congedo obbligatorio per i padri, che passa dunque da 4 a 5. Esso valore, lo ricordiamo, per i padri lavoratori con contratto di lavoro subordinato entro i 5 mesi dalla nascita del figlio o dall’ingresso in famiglia o in Italia del minore.
A tal proposito, si ricorda che il padre può fruire del congedo obbligatorio anche durante il congedo di maternità della madre lavoratrice.
Viene prorogato anche il congedo facoltativo, ossia la possibilità di astenersi dal lavoro un ulteriore giorno in sostituzione della madre, che dovrà rinunciare a un giorno del proprio congedo. Durante il congedo l’INPS riconosce al papà lavoratore un bonus-indennità pari al 100% della normale retribuzione giornaliera percepita, ma non è prevista la maturazione delle ferie.
Bonus asilo nido 2019-2021: aumenta l’importo
Come anticipato in premessa, aumento l’importo del bonus nido da 1.000 euro a 1.500 euro. In particolare, si tratta del:
- bonus per l’iscrizione in asili nido pubblici o privati per i nuovi nati dal 2016;
- bonus per l’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche.
La misura, che scade il 31 dicembre 2018, viene dunque prorogata fino a tutto il 2021. Dunque dal 1° gennaio 2022 il bonus sarà determinato, nel rispetto del limite di spesa programmato e comunque per un importo non inferiore a 1.000 euro su base annua. A tal fine, sarà emanato un Dpcm, da adottare entro il 30 settembre 2021, tenuto conto degli esiti del monitoraggio previsto per la misura.
Il bonus è erogato dall’INPS, dietro esibizione di documenti che comprovino la spesa sostenuta. Dal 1° gennaio 2019, quindi, il bonus avrà un importo mensile di 136,36 euro, in quanto viene liquidato su 11 mensilità.