La mancata presenza del dipendente sul posto di lavoro rappresenta una criticità complessa che le aziende si ritrovano a gestire talvolta senza un motivazione valida e rappresentata o addirittura senza essere preavvisati. In questi casi è di fondamentale importanza che il datore di lavoro sappia come comportarsi per gestire le criticità che possono conseguire a ciascuna delle reali fattispecie in cui può incorrere. Cinque sono gli scenari che possono presentarsi. Quali?
Non trova fondamento nella legge, ma è prevista dalla maggior parte dei contratti collettivi nazionali di lavoro la fattispecie dell’aspettativa non retribuita del lavoro, spesso entro durata massima di 12 mesi nell’arco della vita lavorativa del dipendente.
La fruizione da parte del richiedente è ammessa purché il suo godimento sia compatibile con l’organizzazione e le esigenze dell’impresa. Ci sono però altri casi in cui l’assenza del lavoratore è ingiustificata o non comunicata in alcun modo, fino a configurare l’effettivo abbandono del posto di lavoro.
Scenario n. 1 – Richiesta aspettativa non retribuita
1) La situazione che si crea: il lavoratore, per motivi personali, chiede al datore di lavoro di potersi assentare senza percepire alcuna retribuzione ma con la possibilità che sia conservato il proprio posto di lavoro.
2) Come gestirla: il datore di lavoro che richiede una richiesta di questo tipo deve in primis consultare il CCNL, di secondo livello o aziendale che applica e verificare se esso contiene delle regole utili nella fattispecie. In mancanza di previsioni esistenti il datore di lavoro decide se accettare o no, entro un termine congruo (in genere non superiore a 10 giorni) la richiesta formulata dal lavoratore. L’eventuale rifiuto deve in ogni caso essere motivato.
3) Rischi e sanzioni: le sospensioni concordate tra le parti oltre i termini di durata stabiliti dal CCNL non incidono sull’obbligazione contributiva. In questo caso quindi la contribuzione resta dovuta e in carico al datore di lavoro.
Scenario n. 1
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Rischio per il datore di lavoro
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Cosa deve fare il datore di lavoro
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Richiesta aspettativa non retribuita
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Versare la contribuzione INPS sul minimale retributivo
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Verificare limiti e ipotesi previste dal contratto applicato. Valutare se in base alle esigenze aziendali la richiesta può essere accolta. Calcolare l’onere contributivo da sostenere in caso di concessione oltre i limiti da CCNL
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Scenario n. 2 – Assenza ingiustificata con procedimento disciplinare
1) La situazione che si crea: il lavoratore si assenta senza una valida ragione.
2) Come gestirla: il datore di lavoro avvia un procedimento disciplinare inviando al lavoratore una lettera di richiamo e fissando così una recidiva in caso di futuri comportamenti assimilabili. In caso di comportamento reiterato vanno osservati gli step previsti dal Codice disciplinare, fino anche al licenziamento. Il licenziamento per motivi disciplinari, intimabile al lavoratore dopo un numero di giorni di assenza almeno pari a quelli previsti dal CCNL, prevede il pagamento del ticket NASpI da parte del datore di lavoro.
3) Opportunità: gestire efficacemente un comportamento non diligente del lavoratore e prevenire reiterazioni del comportamento o la diffusione di condotte non adeguate da parte di altri lavoratori.
Scenario n. 2
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Opportunità per il datore di lavoro
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Cosa deve fare il datore di lavoro
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Assenza ingiustificata con procedimento disciplinare
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Gestire in modo efficace condotte irregolari da parte del lavoratore
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Contestare l’assenza ed avviare il procedimento disciplinare.
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Scenario n. 3 – Abbandono del posto di lavoro
1) La situazione che si crea: il lavoratore si assenta dal lavoro senza giustificazione, senza avvisare il datore di lavoro né formalizzare le proprie dimissioni.
2) Come gestirla: il datore di lavoro deve, innanzitutto, verificare quanti giorni devono passare, in base al CCNL applicato e comunque pari almeno a 15 giorni di calendario, affinchè l’assenza del lavoratore possa ritenersi ingiustificata. Occorre poi inviare il modello specificatamente adottato, tramite PEC, alla sede dell’Ispettorato del Lavoro territorialmente competente. A partire dalla stessa data il datore di lavoro può inviare anche il modello Unilav di cessazione del rapporto di lavoro indicando la causale “dimissioni per fatti concludenti”.
3) Opportunità: risolvere un contratto di lavoro rispetto al quale la prestazione di lavoro è divenuta inesigibile in modo evidente senza dover seguire il procedimento disciplinare e pagare il ticket NASpI.
Scenario n. 3
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Opportunità per il datore di lavoro
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Cosa deve fare il datore di lavoro
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Abbandono del posto di lavoro
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Risolvere senza obbligo di versare il ticket NASpI il rapporto di lavoro in essere con un lavoratore che ha abbandonato il posto di lavoro
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Inviare il modello dedicato all’ITL competente e trasmettere il modello Unilav indicando la nuova causale “dimissioni per fatti concludenti”
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Scenario n. 4 – Assenza ingiustificata somministrato o distaccato
1) La situazione che si crea: il lavoratore somministrato o distaccato si assenta ingiustificatamente dal luogo di lavoro presso cui è stato inviato a prestare servizio.
2) Come gestirla: il datore di lavoro distaccatario/utilizzatore deve indirizzare opportuna comunicazione in forma scritta al distaccante/agenzia di somministrazione ed informarlo di quanto accaduto. Sarà il datore di lavoro distaccante/agenzia di somministrazione ad avviare la procedura disciplinare nei confronti del lavoratore.
3) Rischi per il datore di lavoro: il datore di lavoro distaccatario/utilizzatore che dovesse procedere direttamente ad irrogare le sanzioni disciplinari rischia l’impugnazione del provvedimento da parte del lavoratore e del distaccante/agenzia di somministrazione con contestuale richiesta di risarcimento danni.
Scenario n. 4
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Rischi per il datore di lavoro
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Cosa deve fare il datore di lavoro
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Assenza ingiustificata somministrato o distaccato
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Impugnazione del provvedimento disciplinare e risarcimento del danno
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Comunicare l’assenza ingiustificata al distaccante/agenzia di somministrazione che adotterà i necessari provvedimenti.
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Scenario n. 5 – Assenza per malattia non confermata dal medico INPS
1) La situazione che si crea: in presenza di un certificato di malattia il lavoratore è assente alla visita medica di controllo o non consente al medico di svolgere la visita.
2) Come gestirla: il datore di lavoro deve controllare l’esito delle visite di controllo e verificare.
3) Sanzioni e rischi: recupero da parte dell’INPS dell’indennità di malattia erogata al lavoratore in busta paga, con possibilità di rivalsa sul lavoratore.
Scenario n. 5
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Rischio per il datore di lavoro
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Cosa deve fare il datore di lavoro
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Assenza per malattia non confermata dal medico INPS
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Restituire all’INPS l’indennità anticipata al lavoratore in busta paga e versare la relativa contribuzione
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Rendere il lavoratore consapevole del ruolo fondamentale rivestito. Verificare l’esito delle visite mediche di controllo. In caso di esito negativo procedere al recupero dell’indennità in busta paga ed avviare un procedimento disciplinare contro il lavoratore
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23 Aprile 2025
Fonte : WOLTERS KLUWER – Ipsoa Lavoro