Alcuni dei dubbi più frequenti dei lavoratori riguardano la gestione delle ferie e i permessi: quanti giorni spettano all’anno, dove trovo i residui, come chiedere ferie e permessi al datore di lavoro per assentarsi o anche se è corretto che il datore di lavoro possa imporre le ferie.
Durante tutto l’anno i lavoratori guardando il calendario si fanno un’idea di quali giorni possono assentarsi per prolungare dei giorni di assenza legati alle festività, oppure per programmare con anticipo le vacanze estive o invernali. Vediamo di seguito il caso tipico della gestione delle ferie natalizie di dicembre.
Come chiedere ferie e permessi: l’esempio del mese di dicembre
In questo mese, già corto per i numerosi giorni festivi i lavoratori possono valutare la possibilità di attaccare qualche giorno alle festività e godere di più giornate di riposo. Oppure l’altra situazione che potrebbe verificarsi è la chiusura dell’azienda durante tutto il periodo natalizio per motivi organizzativi.
Richiesta delle ferie da parte del lavoratore
Nel primo caso, però, il lavoratore deve “giocare d’anticipo” per richiedere al datore di lavoro la possibilità di assentarsi e poter trovare un accordo con i colleghi al fine di non creare disagio all’attività lavorativa; se è vero che le ferie sono un diritto è altrettanto vero che è un dovere del lavoratore quello di non mettere in difficoltà né l’attività lavorativa né i colleghi.
E’ sempre bene quindi creare un piano ferie per avere una rotazione in modo che tutti i lavoratori possano godere di pari giornate di riposo.
Ferie imposte dal datore di lavoro
Nel secondo caso, invece, la decisione avviene esclusivamente dal datore di lavoro. Quest’ultimo potrebbe decidere infatti di mettere in ferie un reparto, oppure chiudere del tutto l’azienda per ferie collettive. Oppure potrebbe “invitare” alcuni lavoratori a consumare le proprie ferie arretrate. In questo caso quindi le ferie non sono scelte dal lavoratore, ma imposte dall’azienda per motivi organizzativi.
Varie sono quindi le possibilità e come deve comportarsi il lavoratore? Con quanto anticipo deve richiedere giorni di ferie, e soprattutto con quale modalità? Vediamo ora in breve cosa sono le ferie e i permessi.
Ferie e permessi: disciplina e maturazione
Le ferie sono un diritto, previsto direttamente dalla Costituzione all’art. 36 “il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”, sono poi i contratti collettivi che disciplinano e giorni di maturazione ed eventualmente le modalità.
Lo scopo delle ferie è quello di dare ai lavoratori la possibilità di rigenerare le energie spese durante l’attività lavorativa, attraverso appunto dei periodi in cui non essere al lavoro e dedicarsi ad attività differenti.
I lavoratori, quindi, possono assentarsi dal lavoro per i giorni di ferie maturati. La maturazione avviene pro quota, ossia in dodicesimi in relazione ai mesi di servizio prestato. Vale anche in questo caso la “regola” dei 15 giorni secondo cui la maturazione avviene qualora il lavoratore abbia lavorato per una frazione di mese pari o superiore a 15 giorni. Valgono sempre le eccezioni di maturazione in alcuni periodi di assenza quali ad esempio la malattia, l’astensione obbligatoria della madre, le ferie stesse.
È il contratto collettivo applicato in azienda che disciplina la quantità di ferie e permessi da maturare annualmente.
I permessi, invece, possono essere legati alle ex festività, ossia quelle giornate che in origine erano considerate festive e prevedevano un’ulteriore assenza dal lavoro, pari oggi a 32 ore annue oppure essere legati a ore di permessi aggiuntivi espressamente previsti dalla contrattazione collettiva.
Come fruire delle ferie
Salvo che il contratto collettivo metta in atto disposizioni più favorevoli il lavoratore ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a quattro settimane.
Tre sono i periodi di fruizione delle ferie.
Il primo di almeno due settimane da fruire nel corso dell’anno di maturazione, se richiesto da parte del lavoratore deve essere goduto in maniera continuativa.
Anche il secondo periodo è di due settimane, può essere fruito anche in modo frazionato, purché siano godute entro un periodo di 18 mesi dal termine dell’anno di maturazione. Se ciò non avviene sono previste delle sanzioni per il datore di lavoro.
L’ultimo periodo è legato alla situazione in cui siano previste contrattualmente più di quattro settimane di ferie e, quindi, questo periodo può essere goduto in modo frazionato.
Chi decide le ferie?
Il potere di stabilire quando il lavoratore può assentarsi per godere giorni di ferie spetta al datore di lavoro tenuto conto sia dell’organizzazione dell’attività lavorativa e quindi delle proprie esigenze organizzative e produttive, sia degli interessi del lavoratore stesso.
Questo vuol dire che il lavoratore non può decidere in modo autonomo ed arbitrario il periodo di fruizione delle ferie. Proprio perché inserito in un contesto organizzativo che deve tener conto di varie esigenze.
Anche se è il datore di lavoro a decidere il periodo di assenza, è corretto che questa decisione venga comunicata ai lavoratori con un congruo preavviso; proprio per dare loro la possibilità di organizzarsi.
Come chiedere ferie e permessi al datore di lavoro
Passiamo a vedere ora concretamente come si comunicano le ferie imposte dall’azienda e poi come si richiedono le ferie da parte del lavoratore. Riprendiamo i due esempi.
Comunicazione delle ferie imposte dal datore di lavoro
Se è il datore di lavoro a determinare le ferie, come ad esempio per la chiusura estiva o invernale, normalmente sono consuetudini conosciute da tutti.
Di conseguenza quest possono essere progettati con largo anticipo e comunicati ai lavoratori con le modalità in atto in azienda; in questa situazione il lavoratore non può opporsi a tale decisione.
Richiesta di ferie da parte del lavoratore
Nel secondo esempio, non esiste un riferimento normativo preciso riguardante le modalità di richiesta delle ferie da parte del lavoratore; proprio per tale incertezza si può presumere che possa essere accettata anche la richiesta orale del lavoratore. Con tutte le criticità del caso quando non rimane una traccia della comunicazione.
È però indispensabile che il lavoratore lo richieda per tempo, così da consentire al datore di lavoro di organizzarsi.
Per prima cosa, quindi, bisogna consultare il contratto collettivo se disciplina qualcosa di specifico in merito alle modalità e tempistiche di richiesta ferie.
Se nulla viene disciplinato il datore di lavoro, all’interno del regolamento aziendale, può prevedere modalità e tempistiche; può per esempio imporre l’utilizzo di un formato o fac-simile in cui compilare oltre al nome e cognome anche l’indicazione del periodo di ferie richiesto. Lo stesso vale per la richiesta di permessi.