Anche i 160 dipendenti italiani di Mellin e Nutricia potranno beneficiare di smart working e flex work. Lo prevede l’accordo sottoscritto dal management delle due divisioni del gruppo Danone attive a Milano e le rsu, un testo che dal primo giugno 2017 offre a tutti gli addetti la possibilità di gestire con flessibilità la propria attività scegliendo orari e luoghi di lavoro anche in funzione di necessità improvvise.
In via sperimentale ogni addetto potrà scegliere di trascorrere un giorno di lavoro a settimana presso il proprio domicilio o in un’altra struttura, purché sussistano condizioni di sicurezza e ci sia connessione internet. Gli strumenti sono fruibili ed esigibili sia da chi è assunto a tempo indeterminato che dai lavoratori a tempo determinato.
LE NOVITÀ 10 maggio 2017
Dalla retribuzione alla sicurezza, così funziona lo «smart working»
Se ne potrà beneficiare indipendentemente dall’area e dal settore di appartenenza. Si lavorerà per obiettivi, senza dare formale comunicazione all’ufficio risorse umane, garantendo piuttosto lo svolgimento del proprio lavoro in funzione della propria mansione e responsabilità. Agli inizi di settembre avrà luogo una verifica tra azienda e sindacati sulle adesioni e si valuterà se ampliare a due giorni a settimana.
L’iniziativa è il punto di arrivo del progetto sulla flessibilità positiva avviato nel 2006, a seguito del quale i lavoratori hanno facoltà di accedere al lavoro senza timbrare il cartellino. «L’intesa – sottolinea il segretario della Fai di Milano Gennaro De Falco – è stata possibile grazie all’intenso lavoro della delegazione Fai che in azienda esprime oltre l’80 per cento della rappresentanza e che dà forza ad ampie potenzialità in termini di integrazione, coesione, tutela della famiglia». Un risultato di grande importanza, secondo Luigi Sbarra, segretario generale della Fai, «che arriva a pochi mesi da un altro storico accordo aziendale che ha introdotto per la prima volta nel settore la tutela dell’isopensione».